Come mantenere i denti sani dopo i 60 anni: consigli pratici dal dentista

Lug 21, 2025 | Odontoiatria conservativa

Mantenere denti sani dopo i 60 anni è assolutamente possibile, a patto di seguire uno stile di vita corretto, mantenere una routine di igiene orale coerente e affidarsi con regolarità alle cure di un professionista. Con l’avanzare dell’età, è normale che i denti subiscano cambiamenti fisiologici: gengive più sensibili, usura dello smalto, perdita di elementi dentali o presenza di vecchie protesi. Tuttavia, grazie ai progressi dell’odontoiatria moderna e a una prevenzione mirata, è possibile conservare una bocca sana e funzionale anche in età avanzata.

In questo articolo scoprirai cosa succede ai denti con l’età, quali sono i principali rischi da prevenire, i trattamenti consigliati per mantenere la salute orale dopo i 60 anni e soprattutto quali abitudini quotidiane possono fare la differenza. Se dovessi aver bisogno di una consulenza personalizzata, il nostro studio dentistico è operativo a Sesto Fiorentino.

In che modo l’età influisce sulla salute orale

L’invecchiamento è un processo fisiologico che interessa ogni parte del corpo, inclusa la cavità orale. A partire dai 60 anni, i tessuti dentali, gengivali e ossei vanno incontro a cambiamenti strutturali e funzionali che, se non gestiti correttamente, possono compromettere in modo significativo la salute della bocca. Molti dei disturbi che insorgono in età avanzata non sono necessariamente inevitabili, ma derivano spesso dalla combinazione tra fattori biologici, abitudini errate consolidate nel tempo e patologie sistemiche. È quindi fondamentale comprendere quali modificazioni avvengono con l’età e in che modo è possibile intervenire per limitarne gli effetti.

Uno dei fenomeni più evidenti è l’assottigliamento dello smalto, lo strato esterno e protettivo dei denti. Con il passare degli anni, l’erosione fisiologica e l’azione meccanica dello spazzolamento portano a una progressiva perdita di smalto, che rende i denti più fragili, sensibili e vulnerabili alla carie, in particolare in prossimità del colletto dentale. A questo si associa spesso la recessione gengivale, ovvero l’arretramento del margine gengivale, che espone le radici dei denti. Le radici non sono protette dallo smalto, ma solo da un sottile strato di cemento dentale, facilmente soggetto a usura. L’esposizione radicolare favorisce l’insorgenza di carie radicolari, una forma particolarmente insidiosa di carie che colpisce soprattutto gli anziani.

Un altro problema frequente è la xerostomia, ovvero la riduzione del flusso salivare. Questo disturbo, spesso secondario all’assunzione di farmaci (antipertensivi, antidepressivi, diuretici, antistaminici), influisce negativamente sull’equilibrio della flora batterica e sulla capacità della saliva di proteggere lo smalto, neutralizzare gli acidi e facilitare la deglutizione. Una bocca secca è più soggetta a infezioni, carie e alitosi.

Con l’età si verifica anche un riassorbimento dell’osso alveolare, ossia dell’osso che sostiene i denti. Questo processo può essere naturale, ma è spesso accelerato da malattie parodontali non trattate, come la parodontite cronica, che colpisce quasi il 70% degli over 65. La perdita di osso comporta mobilità dentale e può compromettere la stabilità di eventuali impianti o protesi.

Infine, molte persone anziane presentano vecchie otturazioni, ponti o protesi mobili usurate nel tempo. Questi dispositivi, se non controllati e sostituiti quando necessario, possono diventare veicolo di accumulo di placca, provocare malocclusioni o irritazioni croniche delle mucose.

Gengive, osso e protesi: i punti deboli da monitorare con attenzione

Tra tutte le strutture della bocca, le gengive e l’osso mascellare sono le più sensibili all’invecchiamento. La retrazione gengivale espone le radici e crea spazi interdentali più ampi, dove è facile che si accumuli placca e si sviluppino infiammazioni croniche. Se non trattata, la gengivite può evolvere in parodontite, con conseguente perdita di supporto osseo e rischio di edentulia.

Il riassorbimento osseo, oltre a compromettere la stabilità dei denti naturali, rappresenta un ostacolo per chi desidera sottoporsi a un trattamento implantare. Tuttavia, grazie a tecniche moderne come l’implantologia All-on-4 o All-on-6, anche i pazienti con poco osso possono beneficiare di una riabilitazione sicura ed efficace. Approfondimenti in merito sono disponibili nelle sezioni del nostro sito dedicate a implantologia All-on-4 e All-on-6.

Inoltre, l’usura di vecchie protesi mobili può causare traumi ripetuti sulla mucosa, difficoltà masticatorie e instabilità durante la fonazione. Per questo motivo è fondamentale che le protesi vengano controllate regolarmente e, se necessario, sostituite o adattate da un professionista.

Le migliori strategie per preservare denti e gengive in età avanzata

Igiene orale quotidiana

Lavarsi i denti almeno due volte al giorno resta una regola fondamentale, ma in età avanzata bisogna prestare particolare attenzione alla tecnica di spazzolamento e agli strumenti utilizzati. Si consiglia l’uso di spazzolini a setole morbide, preferibilmente con testina piccola e manico ergonomico, per raggiungere agevolmente ogni superficie, anche in presenza di protesi, corone o impianti.

L’impiego di dentifrici al fluoro aiuta a rinforzare lo smalto e a prevenire la formazione di carie, che, dopo i 60 anni, tendono a localizzarsi soprattutto in zona cervicale (vicino al colletto gengivale). In presenza di sensibilità o protesi, possono essere utili anche dentifrici specifici a base di nitrato di potassio o fluoruro stannoso, che contribuiscono a ridurre la reattività dentinale.

Un altro alleato è il filo interdentale, che andrebbe utilizzato quotidianamente, così come gli scovolini o gli irrigatori orali, ideali per la pulizia in profondità tra dente e dente, soprattutto nei pazienti portatori di impianti o con spazi interdentali allargati. I collutori antibatterici (a base di clorexidina in cicli limitati) o remineralizzanti (a base di fluoro o calcio-fosfato) possono completare efficacemente l’igiene orale.

Visite periodiche e trattamenti professionali

La regolarità delle visite di controllo odontoiatriche, almeno ogni 6 mesi, è cruciale per intercettare tempestivamente problematiche come carie, gengiviti, lesioni mucose o alterazioni delle protesi. A questa età, l’organismo potrebbe non manifestare dolore anche in presenza di patologie attive, motivo per cui è essenziale non attendere l’insorgenza dei sintomi per farsi visitare.

Durante i controlli, il dentista esegue una valutazione approfondita del cavo orale e, se necessario, una pulizia professionale (ablazione del tartaro) per rimuovere accumuli che non possono essere eliminati con lo spazzolamento quotidiano. Questo contribuisce a prevenire l’infiammazione gengivale e la parodontite, patologia che può portare, se trascurata, alla perdita di uno o più denti.

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