Denti sensibili: cause, trattamenti e prevenzione

Lug 25, 2025 | Odontoiatria conservativa

La sensibilità dentale è un disturbo molto comune che si manifesta come un dolore acuto e transitorio ai denti, in risposta a stimoli termici (freddo o caldo), chimici (alimenti dolci o acidi) o meccanici (spazzolamento o contatto con strumenti odontoiatrici). Questo fastidio, spesso sottovalutato, può essere il sintomo di problematiche più profonde, come l’usura dello smalto, la recessione gengivale o patologie parodontali. Per affrontare efficacemente il problema, è essenziale comprenderne le cause, conoscere i trattamenti più efficaci e adottare strategie di prevenzione mirate.

In questo articolo analizzeremo nel dettaglio cos’è la sensibilità dentale, perché si manifesta, quali sono i trattamenti disponibili – domiciliari e professionali – e come prevenire la comparsa o l’aggravarsi del problema. Un approfondimento utile per chi soffre di questo disturbo, ma anche per chi desidera mantenere una corretta salute orale nel tempo.

Sensibilità dentale: definizione e cause

La sensibilità dentale, conosciuta anche come ipersensibilità dentinale, è una condizione in cui i denti reagiscono in modo eccessivo a stimoli esterni che normalmente non dovrebbero causare dolore. Il disagio provato è di breve durata ma può essere molto intenso, tale da interferire con le normali attività quotidiane come mangiare o lavarsi i denti.

Questa condizione si verifica quando la dentina, il tessuto interno del dente situato sotto lo smalto e la gengiva, viene esposta. La dentina è ricca di tubuli microscopici che conducono direttamente alla polpa dentale, dove si trovano le terminazioni nervose. Quando questi tubuli vengono scoperti, gli stimoli raggiungono la polpa causando la sensazione dolorosa tipica della sensibilità dentale.

Dal punto di vista fisiopatologico, il modello più accreditato per spiegare la sensibilità dentale è la teoria idrodinamica. Secondo questa teoria, gli stimoli termici, osmotici o tattili provocano un movimento del fluido all’interno dei tubuli dentinali esposti. Questo movimento attiva i recettori nervosi della polpa dentale, causando il dolore.

Le cause principali dell’esposizione della dentina sono:

  • Erosione dello smalto dovuta ad alimenti acidi, bruxismo o spazzolamento aggressivo;
  • Recessione gengivale, che espone la radice del dente;
  • Trattamenti odontoiatrici come sbiancamenti professionali, ablazioni del tartaro o otturazioni profonde;
  • Carie o fratture dentali, che compromettono la protezione naturale della dentina.

Come si affronta la sensibilità dentale

Il trattamento della sensibilità dentale varia in base alla causa sottostante e alla gravità della condizione. In generale, l’obiettivo è occludere i tubuli dentinali e ridurre la trasmissione degli stimoli alla polpa, attraverso interventi domiciliari e professionali.

Rimedi domiciliari per il controllo della sensibilità

Nel trattamento iniziale, i pazienti possono adottare strategie conservative che includono:

  • Dentifrici desensibilizzanti: formulati con principi attivi come il nitrato di potassio, il fluoruro stannoso o l’arginina, che aiutano a bloccare i tubuli dentinali e a ridurre la reattività del nervo.
  • Collutori remineralizzanti: contenenti fluoro o calcio fosfato, rinforzano lo smalto e favoriscono la remineralizzazione della dentina.
  • Tecniche di spazzolamento delicate: usare spazzolini a setole morbide ed evitare movimenti orizzontali energici che potrebbero aggravare l’erosione dello smalto o provocare recessione gengivale.
  • Alimentazione controllata: limitare cibi e bevande acide (agrumi, bibite gassate, aceto) che possono contribuire alla demineralizzazione dello smalto.

L’efficacia di questi rimedi dipende dalla regolarità con cui vengono adottati e dalla presenza o meno di patologie sottostanti, che potrebbero richiedere un intervento odontoiatrico mirato.

Trattamenti professionali contro l’ipersensibilità

Se i rimedi domiciliari non sono sufficienti, è necessario rivolgersi al dentista di fiducia, che potrà intervenire con soluzioni più efficaci:

  • Sigillature dentinali: applicazione di resine o vernici fluorurate che chiudono i tubuli dentinali esposti.
  • Laserterapia dentale: utilizzo di laser per sigillare i tubuli dentinali attraverso l’effetto fototermico. È una tecnica efficace e minimamente invasiva.
  • Restauri in composito: nei casi in cui la dentina è esposta in modo esteso, si può procedere con otturazioni estetiche che ricostruiscono lo smalto danneggiato.
  • Interventi gengivali: in presenza di recessione avanzata, si può ricorrere a tecniche chirurgiche come gli innesti gengivali per coprire le radici esposte.

In tutti i casi, è fondamentale eseguire una diagnosi precisa, per escludere cause più gravi come carie, lesioni cervicali non cariose o patologie endodontiche.

Diagnosi della sensibilità dentale: come si effettua

Il processo diagnostico inizia sempre con un’anamnesi approfondita, in cui il dentista raccoglie informazioni dettagliate sui sintomi riportati dal paziente. È importante comprendere quando si manifesta il dolore, la sua durata, quali stimoli lo scatenano (freddo, caldo, cibi acidi o dolci, spazzolamento) e se è localizzato o diffuso.

Segue quindi l’esame obiettivo del cavo orale, che ha l’obiettivo di individuare eventuali aree di esposizione della dentina. Il professionista valuta attentamente lo stato dello smalto, la presenza di lesioni cervicali non cariose (come le abrasioni o le erosioni), segni di recessione gengivale e l’eventuale mobilità dei denti. Vengono inoltre controllati restauri preesistenti, che, se non ben sigillati o usurati, possono provocare fenomeni di sensibilità secondaria.

Un test molto utilizzato in ambito clinico è quello della stimolazione con getto d’aria o acqua fredda, che consente di identificare il dente coinvolto e valutare il livello di reattività della polpa dentale. Questo test, semplice ma efficace, aiuta anche a distinguere la sensibilità dentinale da altre problematiche più gravi, come l’iperalgesia pulpare.

In alcuni casi, per approfondire la diagnosi, si ricorre a indagini radiografiche (come le radiografie endorali o la panoramica dentale) per escludere carie interprossimali, lesioni periapicali o fratture non visibili a occhio nudo. Anche la presenza di tasche parodontali profonde può contribuire all’esposizione della radice e quindi alla sensibilità: per questo motivo, una valutazione parodontale con sonda millimetrata può essere necessaria.

L’insieme di questi esami permette al dentista di escludere condizioni patologiche più complesse e confermare una diagnosi di ipersensibilità dentinale “pura”, cioè non legata ad altre patologie. Solo in seguito a questa valutazione completa è possibile impostare un trattamento efficace, calibrato sulla condizione specifica del paziente.

Come prevenire la comparsa della sensibilità dentale

Prevenire l’insorgenza della sensibilità dentale è possibile adottando alcune semplici ma efficaci abitudini quotidiane, mirate a proteggere lo smalto e a mantenere gengive sane:

  • Utilizzare sempre spazzolini a setole morbide e spazzolare con movimenti verticali, evitando l’uso eccessivo di forza;
  • Scegliere dentifrici non abrasivi e privilegiare formulazioni al fluoro;
  • Evitare il consumo frequente di alimenti e bevande acide, che possono favorire l’erosione dello smalto;
  • Attendere almeno 30 minuti dopo i pasti acidi prima di lavare i denti, per non danneggiare ulteriormente lo smalto ammorbidito;
  • Eseguire controlli regolari dal dentista, almeno ogni sei mesi, per monitorare lo stato di salute dentale e gengivale.

Inoltre, chi soffre di bruxismo (digrignamento involontario dei denti) dovrebbe utilizzare un bite notturno, per evitare l’usura meccanica dello smalto.

Quando rivolgersi a uno specialista

La sensibilità dentale non deve mai essere ignorata, soprattutto se il dolore persiste nel tempo o si presenta in modo improvviso e localizzato. In questi casi, può essere sintomo di problematiche come:

  • Carie penetranti;
  • Fratture dentali;
  • Necrosi pulpare;
  • Parodontite con recessione gengivale marcata.

In caso di perdita di elementi dentari dovuta a carie o altre patologie, si può valutare l’inserimento di protesi dentarie, fisse o mobili, oppure l’opzione implantare, come l’implantologia a carico immediato, che consente il ripristino estetico e funzionale in tempi rapidi.

Se avverti dolore ai denti in risposta a cibi caldi, freddi o durante lo spazzolamento, non trascurare il sintomo: rivolgiti quanto prima a un professionista per una diagnosi accurata. Presso il nostro centro di odontoiatria conservativa a Sesto Fiorentino, individuiamo la causa del disturbo e pianifichiamo interventi mirati per proteggere e rafforzare i tuoi denti in modo efficace.

Contatti