Impianti dentali e osteoporosi: quello che devi sapere

Lug 11, 2025 | Impianti dentali

Chi soffre di osteoporosi può mettere gli impianti dentali? Sì, ma con le dovute precauzioni. L’osteoporosi, una condizione sistemica che riduce la densità e la qualità dell’osso, può influenzare l’osteointegrazione dell’impianto, cioè il processo con cui l’impianto si salda stabilmente all’osso. Tuttavia, con una corretta valutazione pre-chirurgica, un piano terapeutico personalizzato e tecniche implantologiche avanzate, è assolutamente possibile affrontare un intervento con successo anche in presenza di osteoporosi.

In questo articolo ti spieghiamo quando è possibile inserire impianti dentali nei pazienti osteoporotici, quali rischi bisogna valutare, e quali soluzioni offre oggi l’implantologia moderna.

Cos’è l’osteoporosi e perché influisce sull’implantologia

L’osteoporosi è una patologia sistemica dell’apparato scheletrico, caratterizzata da una riduzione progressiva della massa ossea e da un deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo. Questo porta a un aumento della fragilità ossea e del rischio di fratture, anche in seguito a traumi minimi. È una condizione molto diffusa, che colpisce prevalentemente le donne in post-menopausa, ma anche uomini oltre i 65 anni o soggetti con patologie croniche o terapie prolungate (come corticosteroidi o antiepilettici).

A livello della bocca, l’osteoporosi può interessare l’osso alveolare, ovvero la porzione della mandibola o del mascellare che sostiene i denti naturali e, nel caso degli impianti, la vite in titanio inserita chirurgicamente. La minore densità ossea può influire su due aspetti fondamentali dell’implantologia:

  1. Stabilità primaria: è la tenuta meccanica dell’impianto subito dopo il posizionamento. In presenza di osso poroso o poco compatto, questa può risultare ridotta, compromettendo la riuscita iniziale dell’intervento.
  2. Osteointegrazione: è il processo biologico attraverso cui l’osso forma un legame diretto e stabile con la superficie dell’impianto. Nell’osteoporosi, la ridotta attività degli osteoblasti e l’aumentato riassorbimento osseo possono rendere questo processo più lento e meno efficace.

Inoltre, alcuni farmaci utilizzati per il trattamento dell’osteoporosi, come i bifosfonati o il denosumab, possono interferire con il metabolismo osseo e aumentare il rischio di complicanze post-operatorie, come l’osteonecrosi dei mascellari, se non gestiti correttamente.

Tuttavia, è importante precisare che non tutti i pazienti osteoporotici presentano lo stesso livello di rischio. L’entità dell’osteoporosi, la sede implantare, la qualità dell’osso residuo e lo stato generale di salute del paziente sono fattori determinanti. Per questo, ogni intervento implantologico in pazienti con osteoporosi richiede una valutazione clinica altamente personalizzata, integrando esami radiografici (come CBCT), anamnesi farmacologica e, se necessario, il supporto di uno specialista in medicina interna o endocrinologia.

L’approccio implantologico nei pazienti con osteoporosi

Valutazione pre-operatoria

Prima di procedere con un impianto dentale, il dentista esegue una valutazione clinica completa, che include:

  • Anamnesi medica approfondita
  • Valutazione della densità ossea tramite radiografia o esami CBCT
  • Esame dell’eventuale terapia farmacologica per l’osteoporosi, in particolare bifosfonati o denosumab
  • Esclusione di controindicazioni generali o locali

Una comunicazione diretta con il medico curante o il reumatologo è spesso raccomandata per condividere strategie terapeutiche coordinate.

Tecniche implantologiche personalizzate

L’implantologia moderna che adottiamo nel nostro studio di Sesto Fiorentino dispone di strumenti e tecnologie che rendono sicuro l’intervento anche in presenza di osso compromesso. Alcune opzioni adottabili includono:

  • Impianti con superfici bioattive, che favoriscono una migliore integrazione
  • Tecniche minimamente invasive, per ridurre il trauma chirurgico
  • Rigenerazione ossea guidata (GBR) in caso di insufficiente volume osseo
  • Strategie di carico differito, per dare più tempo all’osteointegrazione prima del posizionamento della protesi

Implantologia in pazienti in terapia con bifosfonati o denosumab

Un aspetto delicato riguarda i pazienti in terapia farmacologica per l’osteoporosi. Alcuni farmaci, come i bifosfonati (alendronato, risedronato) o il denosumab, possono aumentare il rischio di osteonecrosi della mandibola in caso di interventi chirurgici.

Tuttavia, il rischio è considerato molto basso per le terapie orali a basso dosaggio, soprattutto se la durata del trattamento è inferiore ai 4-5 anni. Il rischio aumenta in caso di:

  • Terapie intravenose
  • Uso prolungato nel tempo
  • Presenza di altri fattori di rischio (fumo, diabete, scarsa igiene orale)

In questi casi, il dentista valuta insieme al medico la possibilità di sospendere temporaneamente il trattamento (cosiddetta “drug holiday”) prima e dopo l’intervento.

Impianti dentali e osteoporosi, una sfida possibile

L’osteoporosi non è un ostacolo insormontabile all’implantologia. Grazie ai progressi nella diagnosi, nella chirurgia guidata e nei materiali implantari, è oggi possibile ottenere ottimi risultati anche in pazienti con osso compromesso.

Affidarsi a un centro con esperienza nell’affrontare casi clinici complessi è la scelta migliore per ottenere una riabilitazione stabile, funzionale e duratura. Se stai valutando un trattamento implantare e sei affetto da osteoporosi, rivolgiti con fiducia a noi: il nostro team saprà guidarti in ogni fase del percorso, con attenzione e competenza.

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